Shameless e Arrested Development

Le mie famiglie preferite delle serie tv

Spoiler alert: in questa rassegna non c’è This is Us, la serie familiare per antonomasia degli ultimi tempi che ha conquistato chiunque tranne me.
Ho visto un paio di puntate e mi stavano tutti troppo antipatici per continuare: la mia politica è ormai di non perdere tempo se una serie tv non mi convince già dalle prime puntate.

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Alcune famiglie non proprio giuste di cui ho già parlato sono quelle di The Marvelous Mrs Maisel, The Affair, e naturalmente quelle di Game of Thrones, dove sono particolarmente problematiche e colorite (soprattutto perché vengono volentieri decimate).

Valar Morghulis
Queste sono altre quattro famiglie televisive a cui mi sono affezionata negli anni.

Shameless

Shameless
Arrivata all’ottava stagione, Shameless ci racconta le vicende dei Gallagher, famiglia del South Side di Chicago, zona di povertà, criminalità, spaccio e problemi vari di ordine pubblico.
I sei fratelli sono stati abbandonati dalla madre tossicodipendente e costretti ad arrangiarsi da soli, con la maggiore, Fiona, a fare a madre ai più piccoli, e a fare i conti con Frank, padre alcolizzato e uno dei peggiori personaggi visti in tv.
A ogni stagione ti auguri che scompaia per sempre, e invece ritorna come un Lazzaro strafatto di metanfetamine. Chapeau al suo interprete, William H. Macy, per essersi fatto odiare così profondamente.

Frank Gallagher

I Gallagher cercano perlopiù di sopravvivere, tra soldi che non ci sono mai, violenza psicologica e fisica, relazioni incasinate, disturbi della personalità, lavori al limite del criminale e un sacco di sesso.
Sono circondati da un corollario di personaggi tremendi che contribuiscono solo a farti perdere la fiducia nell’umanità (magistrale Joan Cusack, che per un paio di stagioni è la vicina ossessivo-compulsiva che si innamora di Frank). Ma poi ci sono i migliori amici, Vic e Kev, che, anche se parecchio incasinati pure loro, sono gli unici su cui i Gallagher possono contare nei momenti di difficoltà.

Decisamente dissacrante, non è adatta ai deboli di stomaco o a chi si scandalizza facilmente.

 

Arrested Development

Arrested Development
Ecco a voi la storia di una facoltosa famiglia che perse tutto, e dell’unico figlio che aveva la possibilità di tenerla ancora unita.

Iniziata nel 2003, interrotta dopo la terza stagione ma ritornata a grande richiesta nel 2013, Arrested Development ci presenta un’altra famiglia in cui vorresti strozzare metà dei componenti: i Bluth.
Il padre (Jeffrey Tambor) viene arrestato per frode fiscale, e l’unico figlio con la testa sulle spalle (Michael, interpretato da Jason Bateman) dovrà tentare di salvare la famiglia e l’azienda. Gli altri sono incapaci, inaffidabili, pigri, inconsapevoli del mondo reale al di fuori della loro vita da ricconi.

Arrested Development

Arrested Development ha un cast pazzesco: oltre a Bateman e Tambor, tra gli altri ci sono Portia de Rossi, che interpreta la sorella gemella di Michael, Will Arnett, un altro fratello, e Michael Cera, che interpreta il timido figlio di Michael. E, tra i personaggi frequenti ci sono pure Liza Minnelli e Harry Winkler (sì, Fonzie di Happy Days).

Altre cose da sapere: è girata come un finto reality show, e il montaggio segue connessioni assurde tra i pensieri dei protagonisti, con esiti esilaranti e gag ricorrenti: uno stile di regia che l’ha resa un’apripista per tutte le serie comedy successive. Ah, è nata da un’idea di Ron Howard (che l’ha pure prodotta).

 

Modern Family cast


Modern Family

Questa serie è un mockumentary, un falso documentario, in cui tre famiglie di Los Angeles imparentate tra loro (i Pritchett) accettano di raccontarsi. Da qui nascono i numerosi momenti in cui i personaggi raccontano le vicende dal loro punto di vista, seduti sul divano di casa, come se stessero rispondendo a un’intervista.

I Pritchett sono rappresentati dal patriarca Jay sposato con Gloria, colombiana, molto più giovane di lui (una stupenda Sofia Vergara) e con un figlio dal precedente matrimonio; la figlia di lui Claire, sposata con lo strambo e tenero Phil, e i loro tre figli (il piccolo, strambo come il padre, la figlia di mezzo super secchiona, e la grande, la classica bella e popolare); Mitchell, l’altro figlio di Jay, omosessuale, con il compagno Tucker e Lily, la loro bambina adottata di origine vietnamita.

Sofia Vergara as Gloria Pritchett

Il titolo ci dice già tutto. Le tre famiglie affrontano temi tipici dei nostri giorni, il rapporto e le crisi di coppia, i diritti delle famiglie omogenitoriali e le diverse generazioni a confronto con l’omosessualità, la crescita dei figli, le coppie miste per cultura e per età.

Il tutto raccontato con un sarcasmo pungente che fa parecchio ridere e anche un po’ digrignare i denti, perché in fondo i Pritchett siamo noi, e soprattutto sono chi non vorremmo essere.

 

Transparent

Transparent
Jeffrey Tambor torna a fare il padre di un’altra famiglia di Los Angeles allo sbando, gli Pfefferman.

Anche questa volta è lui, Mort, che crea scompiglio nei suoi tre figli, già di per loro non molto inquadrati, e forse simili ai Bluth nel loro essere ricchi, incapaci di crescere, egoisti e confusi.
Questa volta, però, non è una truffa economica la bomba che esplode in famiglia, ma il suo coming out sulla volontà di vivere la vita che ha sempre voluto, quella di una donna transgender, e di diventare Maura.

Transparent è stata travolta lo scorso anno da uno dei numerosi scandali che hanno scosso Hollywood. Tambor è infatti stato accusato di molestie da due donne trans che hanno lavorato in Trasparent, e ha deciso di allontanarsene. Così, la serie proseguirà per una quinta stagione senza il suo protagonista.

Nonostante questo, lo show ha avuto un’importanza molto positiva per il movimento transgender, poiché racconta con estrema delicatezza e normalità l’accettazione dell’altro e l’amore in tutte le sue forme (il rapporto tra Maura e l’ex moglie è una delle cose più poetiche e vere viste ultimamente in tv).

 

 

 

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