La prima volta che ho sentito parlare di Melina Matsoukas non avevo idea di conoscerla già, indirettamente, da molto tempo.
Nata nel 1981 da madre in parte afro-cubana e in parte giamaicana e da padre greco ed ebreo, entrambi attivisti comunisti, di sé dice che da studente era “brava in tutto ma appassionata di nulla”, finché non incontra il video making, e capisce che quella è la sua strada.
Un mondo dove le donne, e per di più le donne di colore, non avevano una grande visibilità.
Oggi la Matsoukas è una regista molto amata dalla grandi star: due su tutte, Beyoncé e Rihanna, che hanno portato a casa anche grazie a lei dei Grammy Awards, la prima per Formation e la seconda per We Found Love (che la Matsoukas dice essere stato ispirato alla sua tremenda vita sentimentale, alla tremenda vita sentimentale di Rihanna, e alla tremenda vita sentimentale di tutte).
Ha poi diretto, tra le altre cose, la serie Insecure di HBO, scritta e recitata da una delle migliori attrici emergenti del momento, Issa Rae.
La serie stessa sembra un lunghissimo video di Beyoncé, ed è una celebrazione delle donne afroamericane (e ha anche una gran bella colonna sonora).
Ultimo, ma non meno importante, ha anche diretto alcune puntate di Master of None di Aziz Ansari, che vi avrò citato almeno altre due o tre volte.
Il suo lavoro ha contribuito a una nuova Golden Age dei video musicali, considerati ormai morti da decenni, grazie alla sua capacità di raccontare delle storie, e di essere uscita dal modello in cui l’artista si limita solo a fare il playback del pezzo.
La regista, grazie alle sue collaborazioni con un sacco di star (tra cui anche Snoop Dogg con il video di Sexual Seduction), è diventata ormai paladina di un movimento che mira a unire due battaglie, per i diritti degli afroamericani e per quelli delle donne, che spesso, dice lei, nella stessa comunità afroamericana sono considerate antitetiche, per cui se sei una donna di colore devi decidere per quale schierarti.
È proprio nel video di Formation, girato in due giorni (Queen Bey chiede, Queen Bey ottiene), che vengono celebrate entrambe le categorie.
Il video è ambientato in quella che sembra una piantagione del Sud, con Beyoncé ritratta come una moderna Rossella O’Hara black, regina di una casa colonica alla 12 anni schiavo, in cui però non sono di certo i bianchi ad avere il potere.
A tutto questo si aggiunge una scena di allagamento che fa riferimento all’uragano Katrina che devastò New Orleans. La macchina che si vede nel video è un’auto della polizia, e anche questo non è stato fatto a caso, ma è una critica a come le forze dell’ordine trattano gli afroamericani.
Ma, a parte prendere lezioni su come si gira un video musicale con i controc…, che altro possiamo imparare da una come lei?
Prima di leggere la sua storia, l’avevo conosciuta attraverso questo articolo, in cui la giornalista elencava le lezioni di vita imparate proprio da lei.
Banali? Forse, ma un ripasso non fa mai male.
Trovate, come ha fatto lei, la vostra personale Beyoncé, la cui passione vi motivi a fare le cose al massimo.
Probabilmente nessuno di noi dovrà mai restare a mollo per ore nell’acqua ghiacciata per girare un video con una nostra amica, ma almeno possiamo ispirarci alla sua forza di volontà.
Anche l’ansia e il nervosismo sono fondamentali spinte creative.
Non bisogna fare finta di non avere paura, ma affrontarla e usarla come spinta propulsiva (urlare un po’ magari aiuta).
Investite nello studio, non smettere mai di imparare anche cose su voi stessi, analizzate gli errori fatti e le cadute del vostro percorso.
In questo modo imparerete a diventare ogni giorno più sicuri.
Non sentitevi mai “arrivati” perché c’è sempre uno spazio di crescita e miglioramento. Uscite dalla vostra zona di comfort e mettetevi sempre alla prova.
È lì fuori che succedono grandi cose.
Non fate solo cose che danno un compenso in denaro: i soldi non devono essere l’unica motivazione per scegliere un lavoro.
Siate sempre orientati a un obiettivo e investite tutte le vostre energie per aggiungerlo.
Siate versatili ma non dimenticate mai qual è la vostra strada.
Abituatevi ai rifiuti. Un’opportunità persa potrebbe significare che dietro l’angolo ce n’è una migliore ad aspettarvi.
Rimanete umili.
Ultimo ma non meno importante, i pisolini sono fondamentali.