Vilnius, seconda parte.

A Vilnius di certo non morirete di fame: innanzitutto, per la ricchezza dei loro piatti.
Ma non solo, anche perché a quanto pare è una specie di Paese delle meraviglie in cui puoi mangiare a qualsiasi ora qualsiasi cosa tu voglia.

Nei ristoranti abbiamo visto persone pranzare alle undici di mattina come alle quattro del pomeriggio, anche nelle giornate lavorative, o pranzare verso l’una al bar con dolci o quiche e torte salate accompagnate da caffè o cappuccino (so’ nordici, che ci volete fare).
Unica regola: mai fare tardi per cenare (di norma l’orario di chiusura è alle dieci di sera, le undici per quelli più temerari). E attenzione alla domenica e al lunedì: a volte c’è un doppio turno di chiusura serale.
Tutti i ristoranti e i bar sono dotati di menu in inglese e non c’è pericolo di ordinare qualcosa di strano senza saperlo.

La cucina lituana si basa su poche materie prime e ingredienti di base: patate, cavoli, carne di maiale, pane nero, latticini, funghi, poco pesce, in stagione, del Baltico. Intorno a questi, vengono cucinati primi e secondi molto ricchi e corposi (le calorie utili a superare il freddo).

Cose buone da assaggiare

I cepelinai: gli zeppelin, i trasparenti gnocchi-dirigibile di patate grattugiate, ripieni di carne di maiale, formaggio o cavolo nero, serviti con panna acida o pancetta.

Le zuppe: d’estate la più gettonata è la Šaltibarščiai, zuppa fredda di barbabietola e kefir (latte fermentato) o yogurt, cui vengono aggiunti cetrioli e uova.

Il kugelis, uno sformato di patate e carne di maiale.

I blynai, pancake di patate salati.

I kibinai, tipici di Trakai, una sorta di panzerotti di pasta sfoglia salata, ripieni di carne di maiale o verdure, formaggi o funghi.

Il kepta duona, pane fritto all’aglio con o senza formaggio.

Dove mangiare

Se volete provare i piatti della tradizione, Forto Dvaras è quello che cercate. Una vecchia osteria tipica, in cui i camerieri vi servono agghindati con i vestiti tradizionali, e in cui trovate tutto quello che vi ho elencato sopra.
Un pochino più defilato e simile a un cottage di montagna è invece Senoji Trobelė. Anche qui trovate i piatti della tradizione, e la lontananza dal centro storico lo rende praticamente immune dal turismo e frequentato solo da locali.

Per mangiare dell’ottimo pesce dovete spostarvi nel quartiere di Uzupis, dove trovate Šturmų švyturys, un ristorantino molto coccolo e gestito da una ragazza adorabile e appassionata dell’Italia (l’unica con cui siamo riusciti a fare due chiacchiere nel corso della vacanza). Nel menu troverete pochi piatti e il pesce è quello che arriva qui poche ore dopo essere stato pescato nel Baltico, preparato secondo l’estro della cuoca, che può cambiare anche di giorno in giorno.
I piatti sono preparati con verdure di stagione, frutti rossi, le immancabili patate, panna acida: un mix di sapori a cui non siamo abituati, ma che ci hanno fatto decretare questo posto come il migliore della vacanza.
Con antipasto, secondo, dolce, vino e acqua uscirete solo con una ventina di euro in meno a testa nel portafoglio.
Ah, una nota: non è kids friendly, infatti i bambini sotto i 12 anni non sono ammessi.

La capitale è una città internazionale dove si trovano cucine di tutto il mondo, dal sushi al thai, alla pizza (la nostra guida consigliava anche un ristorante marocchino, sempre a Uzupis, che però non abbiamo fatto in tempo a provare) e, naturalmente, cucina vegetariana.
Il locale storico in questo senso è Balti Drambliai, nella città vecchia. Il locale è sottoterra, sembra una specie di grotta ed è frequentato dai giovani dell’underground cittadino. Questo è il posto dove abbiamo pagato meno in assoluto: 8 euro a testa per un piatto unico con birra e acqua. Vi consiglio di scegliere qualcosa del menu indiano.

Più pettinato e hipster, invece, il Vegafe. Piatti della tradizione rivisitati, proposte vegano-chic, un ambiente alla moda dove le giovani famiglie di Vilnius si rilassano bevendo centrifughe e spiluccando tofu: levatevi le scarpe e pranzate distesi sui cuscini e sarete subito confusi con i locali.

A Trakai, invece, per provare la cucina caraita andate nel loro ristorante ufficiale, Kybynlar, a due passi dal castello. È un posto alla buona come se ne trovano lungo le strade statali, dove non si paga molto, e da cui si esce con la pancia piena (e magari anche un po’ alticci, visto che la birra costa poco e a fine pasto vi servono il loro liquore tipico che non è particolarmente leggero).

Non da ultimi, i dolci: non ho consigli di particolari prelibatezze lituane, ma vi consiglio invece di passare da Sugamour, una pasticceria molto chiccosa in centro a Vilnius in cui le torte sono delle piccole opere d’arte. Guardate su Instagram seguendo l’hashag #sugamour: come va adesso la salivazione?

Se ancora non lo avete letto, nel primo post dedicato a Vilnius vi ho parlato di cosa vedere nella capitale lituana,

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